(Eva Cucina Uscita n°04 di Aprile 2017)
Una buona conduzione di vita è rappresentata dalle tre A: Atteggiamento mentale positivo, Attività Sportiva e Alimentazione.
E’ poco importante da quale A partire, l’importante è iniziare.
A come Attività sportiva e Atteggiamento positivo
Il corpo ha un’infinità di risorse e potenzialità che pochi sanno, non solo come prestazione fisica ma bensì psicologica. Se leggete da tempo questa rubrica, sapete ormai che per me questi due aspetti sono consequenziali. Tutto ciò che svolgiamo con il corpo se fatto con un intento specifico ci educa a “stare bene” nel mondo. Se priviamo l’essere umano del gioco locomotorio lo condanniamo al deperimento fisico e mentale. Al contrario, invece, un corpo in movimento ha idee sempre nuove, flessibili, con una spiccata propensione alla costruzione. Lo sport è in grado di muovere le idee e le persone(www.educajudo.it). I movimenti che si attuano nella realtà corrispondono ad un tipo pensiero/comportamento che si adotta nella vita inconsapevolmente. Da qui infatti nasce la tecnica psicocorporea “Bioenergetica”di Lowen( tecnica che da fiducia incondizionata al corpo, unico detentore della propria verità) che ha lo scopo di rieducare con il corpo la persona a vivere in modo sereno la vita nonostante le difficoltà.
Sulla stessa stregua ma in modo differente ci sono attività sportive come il Judo che se praticate sin da piccoli hanno una notevole influenza positiva sulla persona, perché vi pone le sue radici su sani principi morali di vita(educazione, coraggio, controllo di sé, amicizia, modestia, sincerità, rispetto e onore), rende la persona molto centrata e disponibile all’incontro/scontro con l’altro. “Gioco e Sport per sperimentare un senso di efficacia […] e di controllo personale su di sé, sul proprio corpo, sui propri stati emotivi e sull’ambiente sviluppando l’autonomia per tutta la vita[…]”( di Paolo Crapaz).
Generalmente tutti gli sport a carattere orientale hanno questa valenza proprio perché nascono da un popolo che fonda la sua forza sulle motivazioni intrinseche dell’anima che estrinseche, ossia quelle del denaro e del successo.
A come Alimentazione
L’Alimentazione in qualsiasi caso deve essere:
- sana e non solo in termini di qualità di cibo, ma deve rispondere anche a determinate caratteristiche di igiene,
- deve essere di facile digestione
- deve rispettare i gusti personali come quelli dell’atleta. Un regola fondamentale infatti è il “concetto della non violenza”; evitate di nutrirvi di cibi che sentite velenosi per voi, perché nella loro sanità diventerebbero indigesti. Il corpo ha il potere di trasformare a livello vibrazionale anche qualcosa che è sano in nocivo (esperimenti di Masaru Emoto). Domandatevi piuttosto perché quel cibo che è sano non vi piace?
A questo poi dobbiamo aggiungere l’attenzione:
- all’apporto calorico assicurando le giuste quantità di glucidi, protidi, grassi, vitamine, Sali minerali e acqua;
- al condimento dei cibi rendeteli più appetibili senza esagerare.
- all’associazione dei cibi: evitate di associare nello stesso pasto alcuni elementi come gli amidi e le proteine animali, tra grassi animali con proteine, tra alcune proteine, tra alimenti altamente zuccherini con alimenti proteici ed amidi, tra cibi e bevande acide con proteine ed amidi.
QUANDO LO SPORT DIVENTA CONNUBIO DI UNA SALUTE PSICHICA E FISICA
Raffaele Lisi, Cintura nera 3° Dan, campione nazionale Italiano ’96 (ASD LA PALESTRA SCUOLA DI JUDO HIROSHI KATANISHI)
Mi sono avvicinato al judo che avevo poco più di undici anni, a propormelo fu un mio amico di scuola, giovane judoka cintura verde, intervenuto in più occasioni a prendere le mie difese da alcuni bulli della scuola.
Ricordo ancora le sue parole: sono preoccupato per te . Sei troppo timido !!! Perche’ non vieni a provare una lezione di Judo ???
Ricordo quel giorno nel Dojo, avevo sentito parlare di questo sport, una volta entrato ad attendermi c’erano i Maestri Nicola Rinaldi e Gianbattista Carriero che, con fare serioso, m’invitarono a salire sul tatami spiegandomi le regole del saluto per poi mandarmi, questa volta, con un grande sorriso a giocare con gli altri bambini. Rimasi subito colpito dai Maestri, due figure che mi donavano fiducia, ma che al tempo stesso mi incutevano rispetto e curiosità.
Da quel momento sono stato letteralmente rapito e affascinato dal judo, fino a diventare, a partire dal 1990, la mia professione entrando a far parte del Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro (Polizia di Stato) e conquistare il posto di titolare della categoria kg 60 nella nazionale italiana juniores, per poi conquistare il titolo di atleta azzurro probabile olimpico per i Giochi di Atlanta 96.
Questo nobile sport giapponese ha contribuito moltissimo alla formazione del mio carattere.
Il Dojo (luogo della pratica) è diventato la mia seconda casa. È stato il luogo della conoscenza corporea, inizialmente, per poi viverlo come luogo di educazione morale ed intellettuale. Una fabbrica di sport dove ho imparato a stare insieme, giocando inizialmente, per poi viverlo da atleta come fabbrica di sudore, sacrifici, rinunce, estenuanti allenamenti, cali peso, gioie, lacrime, viaggi, conoscenze. Ed oggi è quel posto dove da adulti ci si ritrova per continuare a studiare il JUDO e viverlo come luogo aggregante con tanti altri adulti che condividono la stessa passione.
Il contatto fisico che avviene sul tatami, derivato dall’insegnamento di Kano Jigoro (fondatore del Judo), dona una sensazione di forza interiore eccezionale; è un continuo scambio di informazioni che trasmettono un senso di fiducia, di coraggio, di gioia di vivere. La pratica del judo ti dona il privilegio di una complicità che, al tatto, avverti subito diversa. Il connubio tra regole ed insegnamento di questa disciplina, indispensabile nella formazione di ogni judoka, diventa una miscela di sensazioni davvero esplosiva.
Non vi resta che recarvi nel dojo più vicino a casa e rendervi conto di cosa sia questo meraviglioso sport giapponese.
L’ anima del judo si fonda su due aforismi : lo JI-TA-KYO-EI (insieme per progredire) e SEI-RYOKU-ZEN’YO (il miglior impiego dell’energia).
Nel judo non tutti diventano campioni nella pratica sportiva, ma attraverso l’osservanza dei suoi insegnamenti tutti possono, se lo desiderano, diventare uomini e donne migliori
EVA CUCINA SI FA SPORTIVA
Il Judo sarà protagonista di un evento Il 29 e il 30 Aprile a Martina Franca (TA)presso il Palazzetto “PalaWojtyla” . La Fijlkam(Federazione Italiana Judo Lotta Karate e arti Marziali) ogni anno organizza il Trofeo Italia che fa tappa in 4 città italiane(Martina Franca, Aquila,Modena, Bergamo). I ragazzi delle classi 2003-2004 uscenti da tutte le gare appartenenti al circuito, acquisiranno sia un punteggio qualificante(Ranking List) per la partecipazione alle finali nazionali e sia il titolo di vincitore del TROFEO ITALIA. Al contempo si terrà il Trofeo “Mister Judo Puglia”maschile e femminile al quale parteciperanno tutte le classi di tutta Italia dal 2009-2008 fino agli adulti. Martina Franca è stata scelta dalla Fijlkam per la seconda volta come città ospitante la manifestazione che l’anno scorso ha avuto una partecipazione di circa 1200 atleti provenienti da tutta Italia seguiti da circa 3000 persone che invasero festosamente le città della Valle D’Itria.
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