Articolo completo su Eva Cucina  numero n°12 del 2015

Il cibo è la prima fonte di nutrimento importante per la crescita fisica dell’individuo,ma nonostante ciò, di massima, non è raro che sia fonte di energia e che allo stesso tempo la sottragga. Questo dipende dal funzionamento dell’organismo ed in modo specifico dal nostro intestino che non sempre riesce ad eliminare ciò che sente tossico. Negli ultimi anni stanno aumentando tanto le allergie a pulviscolo, polveri, piante, ecc, quanto quelle di origine alimentare, perché? Migliaia di anni fa l’uomo nasceva cacciatore di Mammut, mangiava carne ed era forte e sano. Ora ci si domanda cosa c’è di diverso rispetto a quel passato? Cosa è cambiato realmente? Non esiste una verità assoluta, solo tanti punti di vista, tanti modi di approcciarsi al cibo. Basti pensare all’approccio Vegano, Crudista o a quello Naturopatico. Le teorie ci danno delle indicazioni che poi adottiamo quotidianamente in base al nostro valore di gradimento. Il nostro organismo ci dice, istante per istante, cosa ci fa bene. Se si è mangiato un piatto di un certo tipo che ci ha dato fastidio, probabilmente lo stomaco ha faticato nella digestione; un attacco di dissenteria ci fa capire che non è stato in grado di assorbire alimenti che ha preferito eliminare in modo violento perché ritenuti tossici. Un’eccessiva pesantezza di testa dopo il pasto ci segnala che ci siamo nutriti di alimenti che  fanno produrre troppi muchi all’intestino crasso. Questo vale per tutti gli alimenti, compreso le verdure che per alcuni possono risultare indigeste. Siamo noi che decidiamo cosa è buono e sano perché ci da forza e ci fa stare in salute in quel momento.

Ricordiamoci che il corpo fisico è fatto anche di emozioni, di vissuti e di pensieri. Al momento della nascita siamo composti da una percentuale di acqua del 90% che tende a diminuire raggiungendo il 50% in anzianità. In base agli esperimenti scientifici di fisica quantistica dello scienziato  Giapponese Masaru Emoto, l’acqua, oltre ad essere l’elemento che amplifica qualsiasi vibrazione, mantiene una memoria. Le nostre acque, sostando, ricordano ciò che vivono trasmettendo delle vibrazioni( attraverso il processo che lo stesso ha definito come “impressionabilità”) che la mente poi trasforma in informazioni in grado di arrivare anche a chi ci sta vicino. L’acqua è la sostanza che maggiormente compone le fibre muscolari come quelle della carne di cui ci nutriamo. Se l’acqua ha una memoria, tutto ciò che mangiamo avrà una storia. Un ciuffo di lattuga coltivato in un orto all’aria aperta avrà ricevuto attenzioni( energie probabilmente positive) differenti da quella curata in una serra industriale a contatto esclusivamente con energie trasmesse da macchine agricole. Un animale cresciuto in libertà manterrà il ricordo del suo trascorso, al pari del suo simile allevato negli spazi esigui di una stalla industriale con tutte le emozioni ad entrambi connesse. D’altro canto le informazioni continuano ad essere ricevute dopo la vita(è l’acqua che mantiene la memoria non l’animale), pertanto non è trascurabile quello che succede durante la manipolazione dell’alimento, quando decidiamo di preparare una ricetta con amore o infiliamo in pentola la prima cosa che troviamo in frigo pur di saziare le pance dei commensali.

A questo punto è opportuno chiedersi se è meglio mangiare una ricca insalata, coltivata con tecniche di agricoltura biologica, condividendola con una pessima compagnia o concedersi di tanto in tanto una grigliata con amici simpatici. Basterebbe riportare alla memoria un rito molto praticato sino ai tempi dei nostri nonni e oggi perso nella quotidianità della routine, nella frenesia della vita. Un rito velocissimo ma sicuramente intenso: la benedizione delle pietanze. Ebbene,prima di cominciare il pasto potremmo concedere pochi secondi della nostra energia positiva per accrescere il valore degli alimenti da consumare. Quando si parla di benedizione si parla ovviamente di predisporsi positivamente all’accoglimento del cibo senza necessariamente associare il rito ad alcuna specifica religione. Il segreto è l’approccio, la consapevolezza che il nostro organismo tratterrà esclusivamente le sostanze necessarie alla nostra crescita, alla certezza che quanto considerato inutile o nocivo, in fase di eliminazione sarà rilasciato.

Per te che hai letto l’articolo

Spero che l’articolo che ho scritto ti abbia dato delle informazioni utili.

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