“Dimmi come mangia la pizza e ti dirò come fai l’amore”

Questa frase mi fu detta a cena tanti anni fa da un mio formatore e ricordo che smisi di mangiare la gustosa pizza che avevo di fronte, perché mi sentii quasi smascherata nella mia intimità.

Ma cosa accomuna l’eros al cibo? Sono due aspetti dello stesso piacere. Sin dai tempi antichi di Adamo ed Eva, la mela, come unica e completa forma di nutrimento, ha rappresentato la tentazione alle regole imposte. Nonostante l’antico mito culturale ancora oggi il sesso e la sessualità vengono vissuti come qualcosa di peccaminoso, come un tabù, invece che come qualcosa che ci fa vivere più a lungo e meglio. Per millenni, il cibo, in modo particolare ed il sesso sono stati considerati fondamentali per garantire la sopravvivenza della specie: se non mangiamo ci ammaliamo e moriamo; se non facciamo sesso non ci riproduciamo. Dunque, in assenza dell’atto del mangiare, come di quello legato al rapporto sessuale, l’essere umano non avrebbe potuto vincere la sfida della sopravvivenza.

Oggi il cibo molto spesso viene associato nelle pubblicità, alla sensualità; basti pensare allo spot “fate l’amore con il sapore” o le inquadrature strette di labbra sensuali che mangiano delicatamente un gelato o ancora alla semplice associazione della banana all’organo genitale maschile.

Il cibo noi lo mangiamo, lo vogliamo, lo assaggiamo, lo annusiamo, ci dona piacere, ci entriamo in contatto, siamo eccitate quando lo abbiamo, lo ingoiamo, lo elaboriamo, lo consumiamo e ci sentiamo soddisfatte. Come coinvolgiamo tutti i nostri sensi nel mangiare allo stesso modo facciamo nell’intimità e con i nostri sentimenti più profondi.

Il cibo è anche utilizzato per unire le persone, infatti mangiare in compagnia è sicuramente più piacevole e soddisfacente rispetto a quando si mangia da soli, così come è più bello fare l’amore con il proprio compagno, piuttosto che ricorrere all’autoerotismo. Ecco come ancora una volta il momento della condivisione diventa importante, consumare un pasto insieme, cucinare un piatto per l’altro è come donare una parte di sé; preparare un piatto speciale che si andrà a gustare assieme, può diventare un vero e proprio preliminare che stimola il desiderio di intimità successivo al pasto del tutto normale.

Ci sono due motivi scientifici che motivano la nascita di questo desiderio, dopo aver saziato lo stomaco. Sia l’utero, nella donna che la prostata, nell’uomo, sono in contatto con l’intestino che si attiva al momento della digestione andando a creare una sorta di stimolazione interna che ha un effetto leggermente eccitatorio per gli organi sessuali. Ecco perché accade che dopo una cena romantica ai piaceri della pancia si passi alla soddisfazione dei piaceri del basso ventre. Un altro è di natura celebrale, infatti il cibo e il sesso hanno gli stessi circuiti endocrini e ormonali che li controllano. Negli anni ’70 fu scoperto un ormone denominato VIP(Vasoactive Intestinal Polypeptide), localizzato a livello intestinale. Secondo questa teoria, mangiando alcuni cibi si ha la vasodilatazione dei corpi cavernosi dei genitali che tendono a gonfiarsi di sangue, sia nell’uomo che nella donna, quasi come se il Vip fosse una specie di  “viagra” innato. Da qui nascono i cosiddetti cibi afrodisiaci. Tra i cibi più utilizzati a fini sessuali sono la cioccolata, le ostriche, il peperoncino, lo zenzero, ma anche cibi meno”nobili” come il pesce azzurro, i ceci, e i frutti di bosco.   

Per te che hai letto l’articolo

Spero che l’articolo che ho scritto ti abbia dato delle informazioni utili.

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