(articolo Eva Cucina dicembre 2015)
IL FUOCO DEL RITORNO
Lo stomaco è un organo adibito alla digestione di cibi e di bevande, cioè trasforma gli alimenti più complessi in modo che le sostanze, diventate semplici, siano poi assorbite facilmente dall’intestino. Questo è ciò che accade in una situazione sana. Per cibo si intende sia il nutrimento materiale vero e proprio (pane, pasta, carne, ecc.), ma anche quello fatto di respiro, pensieri, parole, gesti, situazioni ambientali che vanno a nutrire e a completare il corpo emotivo della persona. Se queste forme di nutrimento sono buone per l’essere vivente, allora tutto si svolge in modo normale e naturale. Quando si manifestano bruciore e reflusso, prevalentemente subito dopo i pasti o di notte o quando ci si sdraia, assistiamo ad un “fuoco di ritorno”: è come se lo stomaco durante il processo digestivo non accettasse il cibo che arriva. E’ “qualcosa che sale”, che “torna indietro” o che “fa fatica ad andare giù”. In chiave psicosomatica, la manifestazione di tali disagi indica che lo stomaco adotta un atteggiamento oppositivo per dirci che non va bene quello che si mangia o che si richiede ad esso di elaborare o, ancora, che non è buono tenere dentro.
Questi sono i bocconi che abbiamo dovuto ingerire a forza e a fatica riassumibili in parole, gesti e situazioni ambientali. Dietro ad un reflusso gastroesofageo si cela l’emozione della rabbia che comunica al soggetto: “Io non tengo conto del mio parere, di ciò che desidero realmente”. Ecco che allora le prime avvisaglie di bruciore e reflusso avvisano che il limite è vicino. Ogni intima osservazione e considerazione sul vissuto quotidiano puo’ aiutare a far sfumare tali fastidiosi sintomi. L’assenza di cambiamento e la perseverazione nelle abitudini portano in ogni caso qualsivoglia malattia a progredire nella sua evoluzione.
PREVENIRE E’ PIU’ FACILE CHE CURARE
E’ molto importante credere nella prevenzione, non solo nei confronti di questo tipo di malattia. La sera prima di andare a dormire sorseggiate e gustate sedute su un divano o in posizione yogica Vajrasana, una tisana calda e rilassante a base di camomilla, valeriana, malva, biancospino e finocchio che vi aiuteranno a dormire meglio e a somatizzare meno nel corpo gli effetti negativi di una vita molto movimentata. Per chi ha invece i disturbi gastrici consiglio di rivolgervi ad un omeopata specialista che sapra’ suggerirvi rimedi calmanti da ingerire puri o leggermente diluiti, da acquistare in farmacia e parafarmacie. Praticare meditazioni o fare del rilassamento (training autogeno guidato) aiuta a distendere tutta la muscolatura corporea, soprattutto quella della bocca dello stomaco dove vi è anche vicino il diaframma (muscolo coinvolto nel processo della corretta respirazione). Praticare sport aiuta a scaricare l’energia in eccesso che può dare origine al “fuoco” nello stomaco. Fare un colloquio con un counselor aiuta a far “respirare i propri pensieri”, a lasciarli andare o ad accettarli serenamente; è opportuno rendere piu’ leggeri i “bocconi difficili” per riportare sollievo allo stomaco e lucidita’ alla mente. Se a questo vi si aggiunge un buon massaggio Ayurvedico o un trattamento Shiatsu, si andranno a riequilibrare tutte le energie in eccesso presenti nel corpo che a lungo andare possono sfociare verso una o piu’ patologie.
Per te che hai letto l’articolo
Spero che l’articolo che ho scritto ti abbia dato delle informazioni utili.
Mi farebbe molto piacere ricevere un tuo commento. Mi aiuta nel proseguire il mio lavoro di diffusione di nuovi modi per stare bene e vivere serenamente.
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